Regione Lazio e Comune di Roma hanno visioni differenti. A livello comunale è stato avviato un percorso attraverso i fondi europei. La nuova giunta regionale avrebbe in mente di buttare giù tutto e ricostruire.
Riqualificazione o demolizione e ricostruzione. Sul futuro del serpentone di Corviale Regione Lazio e Comune di Roma hanno visioni differenti. Se, da un lato, entrambe le istituzioni si sono poste come priorità la riqualificazione del complesso abitativo popolare all’interno del Municipio Roma XI, in forti condizioni di degrado, dall’altro lato c’è una divergenza sulla strategia da adottare. A livello comunale, infatti, è stato avviato un percorso attraverso fondi Pnrr. La nuova giunta regionale, invece, avrebbe in mente l’ipotesi di buttare giù tutto e ricostruire. Su questa eventualità “ci stiamo ragionando”, ha detto l’assessore ai Servizi sociali della Regione Lazio, Massimiliano Maselli. “La soluzione migliore – ha spiegato – sarebbe la possibilità di una demolizione e una ricostruzione, perché questo è uno scempio da ogni punto di vista, urbanistico, architettonico e sociale, che andrebbe spazzato via e andrebbe ricostruita una struttura altamente dignitosa con le innovazioni che ci sono dal punto di vista della sicurezza e dal punto di vista sismico”. Tuttavia, ha sottolineato l’assessore regionale, “si sta facendo un ragionamento serio e importante. È chiaro che parliamo di una situazione molto complessa. Ma l’unica certezza è che non si possa lasciare così”.
Una visione non condivisa dall’assessore capitolino all’Urbanistica, Maurizio Veloccia, che in occasioni precedenti ha fatto sapere che la discussione su una eventuale demolizione del serpentone produrrebbe “il blocco di qualsiasi opera di riqualificazione e la distrazione dei relativi fondi, così come avvenne, l’ultima volta con la giunta Polverini. Ater – ha spiegato Veloccia – da tre anni sta lavorando per la realizzazione di 110 nuovi appartamenti al posto di quelli di fortuna ricavati negli anni 80 nel piano a suo tempo destinato ad esercizi commerciali. Difficile dire che, giunti quasi al termine dei nuovi appartamenti, ora li abbattiamo. Ma c’è di più. Ci sono 60 milioni per l’efficientamento energetico con fondi statali e i 50 milioni di fondi Pnrr che il Comune di Roma ha aggiunto lo scorso anno per riqualificare la trancia H, costruire laboratori artigianali, riaprire il Farmer’s market e un presidio di polizia e completare l’impianto sportivo che giace da 20 anni a via Maroi”. Infine, c’è il progetto “Rigenerare Corviale”, che, ha sottolineato l’assessore, “è pronto e ha ottenuto tutti gli assensi alla fine dello scorso anno per compartimentare i vari lotti, ridurre il senso di alienazione che si prova nell’attraversare gli infiniti corridoi e i ballatoi interni. Il progetto è in mano ad Ater e ci sono i fondi. Si faccia la gara e si avvii il lavoro”, ha concluso Veloccia.
Sui fondi Pnrr, ha argomentato Maselli, “bisogna fare una scelta prima di spendere questi soldi. O si decide di riqualificare, e allora ci siamo, altrimenti, se si decidesse per la demolizione, quelle risorse intanto si potrebbero destinare ad altri immobili dell’Edilizia residenziale pubblica, non è che manchino edifici da riqualificare”. In ogni caso, “va studiata sia l’ipotesi di demolizione con uno studio di fattibilità serio, quanto costa demolire e ricostruire, e che tipo di risorse si possono avere”, ha concluso Maselli.