In quali circostanze è possibile lasciare l’edificio condominiale per evitare le responsabilità consuete del condominio?
Non tutti sono disposti a sopportare gli oneri associati alla vita in condominio. Il primo, ovviamente, è quello di pagare le spese per le parti comuni come il tetto, le scale e il cortile. In questo caso, il seguente interrogativo viene posto: Come posso lasciare un condominio?
In poche parole, si tratta di determinare se uno dei proprietari, o un gruppo di loro, possa chiedere e ottenere la possibilità di separare la propria proprietà dalle proprietà degli altri. È possibile uscire dal condominio? Lo scopriamo insieme.
È possibile lasciare un condominio?
Si può prendere la decisione di lasciare il fabbricato per evitare le responsabilità tipiche che derivano da essere un dipendente? In altre parole, è possibile lasciare il condominio? È possibile, ma solo in determinate situazioni.
Secondo la legge [1], il condominio può essere sciolto e i comproprietari di ciascuna parte possono costituirsi in un condominio separato se un edificio (o un gruppo di edifici appartenenti a piani o porzioni di piano a proprietari diversi) è diviso in parti che hanno le caratteristiche di fabbricati autonomi.
La norma appena citata prende in considerazione l’ipotesi dello scioglimento del condominio, il cui requisito fondamentale è l’autonomia strutturale, che può verificarsi, ad esempio, tra le ali di un edificio unico.
Una singola unità immobiliare non può quindi trarre vantaggio dalla separazione dal condominio: “Edificio o gruppo di edifici” è l’espressione utilizzata nella legge.
Inoltre, come vedremo nel paragrafo successivo, è necessario che almeno un terzo dei comproprietari interessati invii la richiesta.
Per poter procedere con la separazione dal condominio originario, è necessario avere le caratteristiche strutturali di un edificio autonomo.
Ad esempio, se le proprietà che vogliono separarsi non hanno un ingresso diverso da quello dell’intero condominio, il distacco non è possibile.
È quindi necessario che i separatisti possano godere dei propri beni senza doversi appoggiare a servizi o proprietà di altri condòmini in modo che il processo possa essere avviato.
Guarda attentamente: Lo scioglimento previsto dalla legge consente di separarsi dall’originario condominio e formare uno nuovo.
Di conseguenza, anche se l’edificio è più piccolo, i proprietari continueranno an essere condòmini.
Come posso lasciare il condominio?
Secondo la legge, lo scioglimento è deciso dall’assemblea a maggioranza degli intervenuti che rappresentano almeno la metà del valore dell’intero edificio (500 millesimi).
Lo scioglimento è disposto dal tribunale su domanda di almeno un terzo dei comproprietari di quella parte dell’edificio della quale si chiede la separazione, se l’assemblea esprime parere negativo.
I condòmini che richiedono la separazione dal resto del fabbricato sono ovviamente responsabili delle spese necessarie per effettuare lo scioglimento.
Secondo la legge [2], lo scioglimento deve essere deliberato dall’assemblea con un numero di voti che rappresenti la maggioranza degli intervenuti e almeno i due terzi del valore dell’edificio se la divisione non può essere effettuata senza alterare lo stato delle cose.
Insediamento: Cosa significa sciogliere le parti comuni?
Il scioglimento di un condominio non significa lo scioglimento delle parti comuni.
In effetti, anche se alcune delle parti comuni rimangono in condivisione con gli originari partecipanti, lo scioglimento si applica secondo la legge.
In effetti, le parti comuni del condominio non possono essere divise a meno che non sia senza rendere più difficile l’uso di ciascun condomino e con il consenso di tutti i condòmini [3].