“Pillole” – Distacco dal riscaldamento condominiale

In un condominio, il riscaldamento centralizzato è una spesa significativa. È possibile distaccarsi da questo sistema, ma ci sono condizioni da soddisfare. Secondo l’articolo 1118 del Codice Civile (sostituito dall’Art. 3 Comma 1 L. 11 dicembre 2012), un condomino può rinunciare all’utilizzo dell’impianto centralizzato se il distacco non crea problemi funzionali o costi significativi per gli altri condomini. Questa decisione non richiede l’approvazione dell’assemblea, ma deve essere supportata da una perizia tecnica che attesti che il distacco non avrà impatti negativi sugli altri residenti. Tuttavia, il regolamento condominiale o le leggi locali possono vietare il distacco per motivi energetici. I costi del distacco includono la perizia tecnica (circa 800-1000 euro), l’acquisto di una caldaia autonoma tradizionale o a condensazione (800-2000 euro), adattamenti all’impianto interno (2500-4000 euro) e l’installazione di una nuova canna fumaria (circa 800 euro). In totale, il passaggio al riscaldamento autonomo può costare tra 5000 e 6000 euro. Inoltre, chi si stacca potrebbe dover continuare a coprire la manutenzione straordinaria e le spese di conservazione dell’impianto. Si consiglia, quindi, di valutare al meglio i benefici ricavabili dal distacco dato che le spese da sostenere non sono da sottovalutare.