Sono stati recentemente siglati in Provincia di Belluno i nuovi accordi territoriali per i contratti di affitto a canone concordato. Questo accordo sostituisce quello precedente, risalente al 2006. A partecipare alla trattativa, che si è conclusa nei giorni scorsi, sono stati i rappresentanti dei proprietari di immobili, tra cui Confedilizia, le associazioni dei piccoli proprietari (Appc e Asppi), e quelle degli inquilini (Sunia, Sicet e Uniat). Il processo, che era iniziato la scorsa estate, ha finalmente trovato il suo compimento.
Come Viene Definito il Canone
Gli accordi siglati riguardano cinque diverse aree: uno per il Comune di Belluno, uno per Feltre, due per i comuni con una popolazione superiore ai 10.000 abitanti (Sedico e Borgo Valbelluna), e un altro che copre gli altri comuni della provincia. I nuovi accordi, che avranno una durata di tre anni a partire dal 1° marzo, stabiliscono le diverse categorie di immobili presenti sul territorio bellunese, tenendo conto delle aree in cui sono localizzati, dell’età degli edifici e delle caratteristiche degli alloggi (come ascensore, garage, cantina, terrazzo, doppi servizi, ecc.). Ogni immobile riceve un punteggio in base a questi fattori, per determinare il range massimo e minimo del canone d’affitto.
Gli Obiettivi degli Accordi
Uno degli obiettivi principali di questi accordi è quello di ampliare il mercato delle locazioni, inclusi gli immobili attualmente vuoti, al fine di rispondere alla crescente domanda. Inoltre, si punta a rendere disponibili locazioni per i settori sociali più vulnerabili, attraverso l’utilizzo del canale concordato. Tra gli altri obiettivi, ci sono anche la riduzione degli sfratti esecutivi (ancora pochi nel Bellunese) e la lotta contro la morosità incolpevole, grazie alla promozione di contratti con canoni più sostenibili.
Il Commento della Provincia
Il presidente della Provincia, Roberto Padrin, ha sottolineato: «Questo passo, unito alla ricognizione in corso sul territorio con il consigliere Alberto Peterle, mira a superare una delle principali difficoltà che il nostro territorio sta affrontando. Questo problema ha limitato l’arrivo di nuovi residenti, ed è fondamentale che anche le imprese contribuiscano nella battaglia contro l’emergenza abitativa».
Le Parole dei Proprietari Edilizi
Michele Sacchet, vicepresidente dell’Appc, ha commentato positivamente il nuovo accordo: «Questa è una tappa fondamentale per garantire maggiore controllo sui contratti di affitto, a favore sia dei proprietari che degli inquilini. Con questa regolamentazione, vogliamo porre dei limiti al caos dei canoni e rendere trasparente il sistema». Inoltre, ha specificato che, sebbene i contratti a canone concordato siano vincolati a determinati parametri, lo stesso vale per quelli “transitori” (da uno a 18 mesi). I contratti, infatti, dovranno essere validati dalle associazioni di proprietari o inquilini prima della registrazione ufficiale presso l’Ufficio del Registro.
Anche Michele Vigne, presidente di Confedilizia Belluno, si è dichiarato soddisfatto dell’accordo, che non solo si allinea alla normativa nazionale del 2017, ma risponde alle necessità concrete di proprietari e inquilini. «Abbiamo aggiornato gli accordi in base alle modalità di vita attuali, includendo anche i contratti di breve durata, i cosiddetti transitori», ha concluso Andrea Gatti, avvocato dell’Asppi di Belluno-Treviso.
Dichiarazione di Alessandro Baracco, Uniat Veneto
«Siamo sulla strada giusta con questi accordi», precisa Alessandro Baracco dell’Uniat Veneto. «Così diamo supporto non solo ai proprietari edilizi grazie a contratti a canone concordato ma anche ai locatari e soprattutto ai lavoratori che potranno essere garantiti qualora trovino un alloggio da prendere in affitto».